16 settembre 2012

Io sono un gatto


Gli umani per quanto forti non saranno in auge per sempre. Meglio attendere tranquillamente l'ora dei gatti.

Scritto da Natsume Soseki (pseudonimo di Kinnosuke Natsume) nel 1905 (ed arrivato in Italia solo nel 2006) è un libro che narra la vita di personaggi più o meno comuni attraverso gli occhi di un gatto. 
L'espediente di usare un gatto come narratore e protagonista della storia mi piace molto, nonostante il triste finale. :(
Ciò che l'autore vuole fare attraverso gli occhi del gatto (senza nome, da cui il titolo) è mostrare i difetti e la decadenza verso cui stava andando la società giapponese degli inizi del novecento. I temi sono molto attuali in quanto i valori criticati in questa società possono essere ritrovati, a mio parere, in qualsiasi società moderna.

I personaggi con le loro peculiarità sono esilaranti sopratutto Kangetsu che nonostante il suo dente rotto e la sua ricerca che consiste nel limare le biglie sembra il personaggio più "normale" della compagnia a cui si accompagna. E il professor Kushami tristemente divertente nelle sue ossessioni e nelle lotte contro gli studenti della scuola adiacente alla sua casa. Egli stesso, come il suo gatto (spelacchiato e del tutto differente dal Nero del vetturino) rappresenta in che modo l'uomo si può ridurre nell'epoca moderna. Egli, infatti, viene considerato da tutti un uomo di cultura ma quello che si chiude a fare nel suo studio è tutt'altro che studiare.

Potrebbe essere considerato un libro che gira intorno al nulla ma io credo che la sua forza sia proprio nel raccontare, senza arrivare ad una soluzione, un momento di vera quotidianità. 

Viene considerato come il primo romanzo del filone del romanzo giapponese all'occidentale.

E’ mia opinione che il cielo sia fatto per coprire tutte le creature, e la terra per sostenerle…Se poi andiamo a vedere quanto abbia contribuito il genere umano alla creazione di cielo e terra, mi pare non sia stato del minimo aiuto. Che diritto hanno dunque gli uomini di dichiararsi padroni di un luogo che non hanno creato?E’ vero che nulla impedisce loro di arrogarsi questa facoltà, ma non ne consegue che possano proibirne ad altri l’accesso

Voto: 3/5

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