26 gennaio 2014

La storia di Genji


L'importanza di questo volume per una persona che studia letteratura giapponese è fondamentale, in quanto questa versione è la prima ad essere stata tradotta direttamente in italiano dal giapponese classico. 
A mettere in pratica quest'impresa titanica è stata la professoressa Maria Teresa Orsi, già curatrice di molti altri testi giapponesi, nel corso di svariati anni.

Il romanzo è permeato dalla figura quasi eterea di Genji, il principe splendente, e percorre tutta la vita del protagonista, dalla fanciullezza alla maturità, passando per le disgrazie e i periodi di gloria, fino al momento del ritiro dal mondo. 
Mi piace molto com'è tratto il tema della bellezza, sempre nascosta ma ugualmente seducente, e rappresentata attraverso maniche di chimono che spuntano fuori da un carro oppure attraverso il kaimami, e cioè guardando una donna attraverso uno spiraglio o un paravento appena sollevato. I colori, l'atmosfera, la musica e la poesia sono elementi fondamentali e resi molto bene sopratutto attraverso le note, ve ne sono nel libro, infatti, circa 100 pagine.


E' un romanzo che consiglio a chi ha già a che fare con la materia, ma sicuramente credo che, nonostante la presenza delle note e del glossario, la lettura possa risultare ostica per le persone che non conoscono già l'opera e non ne sono avvezze. 

Gli unici lati negativi che posso trovare sono inerenti al formato del libro, e non al suo contenuto. Risulta infatti di dimensioni troppo grandi, e non è agevole spostarsi ogni volta alle note in calce al volume. 
Sarebbe stato carino, visto che la storia ne dava la possibilità, dividere il libro in tre volumi, la giovinezza, la vecchiaia e la discendenza di Genji.

Trovo ostico per i "novizi" che, per mantenere l'aderenza alla versione originale, ci si riferisca ai personaggi con la loro carica, cosa che rende difficile la differenziazione tra di essi, perché cambiano di grado nel corso del libro e ci sono vari personaggi che hanno la stessa carica.


Del libro ho adorato le illustrazioni curate dal maestro Yamaguchi Itaro, che impreziosiscono il volume, e l'introduzione, che, nonostante sia impossibile rendere giustizia a tutti gli aspetti di questo romanzo, trovo completa ed esauriente.

Riguardo alla storia, la prima parte è stata fonte di euforia per me, ho adorato ogni singolo capitolo, anche quelli dedicati quasi interamente alla poesia, perché sono stati più completi rispetto alla versione che avevo già letto tradotta dal corrispettivo inglese, mancante di alcuni capitoli. Quello che mi ha un po' sconcertato è stata la parte dedicata al cosiddetto ciclo di Uji, che non è presente nell'altra versione, e che trovo di stile differente rispetto alla prima parte e più noioso, inoltre i personaggi principali non sono minimamente paragonabili al Genji. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i capitoli del ciclo di Uji non sono stati sicuramente scritti da Murasaki Shikibu, che ha saputo regalare al Giappone il primo capolavoro letterario della storia.

Voto: 4/5

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